Immersioni in Kenya


Lo squalo balena, unica specie del genere Rhincodon e della famiglia Rhincodontidae, è il più grande squalo esistente.
Lo squalo balena, unica specie del genere Rhincodon e della famiglia Rhincodontidae, è il più grande squalo esistente.
Immersioni in Kenya
Immersioni in Kenya

Immersioni

Il Kenya e' "Terra di Safari", ma è anche una terra ricca di varie opportunità di svago e dove si può esplorare il fondo marino e fare così un "Safari di Mare".

by mascris - Esperto locale

 

PERIODI MIGLIORI PER LE IMMERSIONI :

WATAMU : i periodi migliori vanno da novembre a tutto marzo. MALINDI : i periodi migliori vanno da luglio a fine ottobre / aprile (in questo mese, periodo delle piogge permettendo).

 

DOVE IMMERGERSI A WATAMU :

Nel parco marino di Watamu ci sono circa 18 punti di immersione (alcuni con notevoli correnti !!) che variano da 8mt a 45mt di profondità. Le barriere coralline sono a strapiombo, interessanti, con coralli di vario genere (non è il Mar Rosso, questo lo devo dire! Ma, ha il suo perché !!).

Si possono incontrare: squali pinna bianca, cernie giganti, lutianidi (black snapper, red snapper), branchi di barracuda, tartarughe marine, razze, pesci coccodrillo, vari tipi di murene, da quella leopardo, pesci balestra, pesce leone, cocomeri di mare e altri.

 

PUNTI DI IMMERSIONE A WATAMU :

Alcuni dei vari punti di immersione lungo la costa di Watamu, da MIDA CREEK a OCEAN BREEZE - circa 12 km di costa.

MORAY REEF : il reef (Barriera della Murena), si estende all'incirca da Mida Creek a Turle bay (zona Ocean Sports). Si distingue per uno strapiombo mozzafiato, che scende per 28mt fino a un fondale sabbioso. Si possono vedere: vari coralli, pesci angelo, pesci chirurgo, murene. Ci sono moltissime grotte.

BLACK CORAL : per arrivare ci vogliono circa 20/30 minuti di navigazione. Si trova, guardando al largo, proprio davanti la spiaggia di Blue Lagoon. Immersione adatta a sub esperti. Coralli neri, gorgonie, spugne candelabro, pesce leone, cocomeri di mare viola e gialli, mante giganti e squali di barriera.

CANYON REEF : per arrivare ci vogliono circa 10/15 minuti di navigazione : Si trova, guardando al largo, davanti la spiaggia di Blue Lagoon, prima di Black Coral. A 20mt di profondità si trova un canalone dove ammirare : pesci foglia, squali pinna bianca, anemoni, pesci pagliaccio, pesci pipistrello, per i fortunati il pesce rana.

BRIAN CORAL : si trova al largo e lo si raggiunge con circa 15/20 minuti di navigazione. È un sito adatto a tutti i livelli di preparazione. Si possono osservare : murene leopardo, anguille di mare, coloratissimi pesci, carangidi. E…non è raro nuotare con lo squalo-balena.

CRACAS : uno dei siti più al largo. Ci si arriva dopo 25/35 minuti di navigazione. Si trovano grandi branchi di pesci balestra blu, grandi murene, e il pesce balestra pagliaccio.

DRUMMER REEF : a 15/20 minuti da Watamu. l’immersione può raggiungere i 32mt di profondità e costeggiando il canalone si trovano anemoni con pesci pagliaccio.

 

PUNTI DI IMMERSIONE A MALINDI :

PAPA POINT : a circa 20/25 minuti di navigazione da Malindi. È un’immersione di corrente. Si possono incontrare: grossi barracuda, tartarughe, murene, razze, pesci coccodrillo, aragoste, squali pinna bianca.

TEWA : a circa 25/35 minuti di navigazione da Malindi. Immersione adatta a tutti. Massima profondità del fondale 10mt. Vari tipi di pesci barriera, anemoni di mare, pesci angelo, aragoste.

TURTLES POINT : circa 25/35 minuti di navigazione da Malindi. L’immersione si svolge lungo il reef a profondità che variano tra i 10mt ed i 16mt. Pesci spirografi, tartarughe marine. Immersione di corrente.

 

Quelli indicati, sia per Watamu che per Malindi sono solo alcuni, gli altri... raccontateli voi sub.

 

La barriera corallina è una delle attrazioni di Watamu e dell'Oceano Indiano keniota.

Al largo della località turistica la prima barriera è presente dall'imbocco del Mida Creek fino a Malindi, senza interruzioni e ha permesso nel corso del tempo e grazie alle maree, la formazione dei famosi atolli di sabbia al largo di Mayungu.

 

La prima barriera infatti, quando la bassa marea è particolarmente bassa, emergono al livello dell'acqua e sono anche percorribili a piedi, anche se la loro bellezza è da scoprire con lo "snorkeling", ovvero nuotando in profondità con maschera e pinne, se non nel "diving" con anche le bombole ad ossigeno.

Vi sono poi altre barriere, sommerse, molto più al largo dell'oceano, dove si possono trovare più facilmente squali, balene, orche ed altre specie ittiche. La barriera corallina, chiamata anche “reef”, costituisce uno degli ecosistemi più ricchi di specie dell’intero pianeta.

È una formazione calcarea, spesso molto profonda ed estesa, di origine animale dai mille colori e dalle svariate forme. I "fondatori" di questo complesso bioma sono i madreporari, conosciuti con il nome di “coralli costruttori”.

I coralli sono costituiti da piccoli polipi di dimensioni variabili (da pochi millimetri ad alcuni centimetri), circondati da un calice calcareo detto “corallite” che presenta forma differente nelle diverse specie. All’interno di ogni polipo vivono delle alghe unicellulari chiamate “zooxantelle”. Nella simbiosi corallina ogni organismo partecipa attivamente in maniera costruttiva alla sopravvivenza reciproca.

Le alghe ottengono dal polipo sostanze nutritizie (fosfati, nitrati, anidride carbonica), mentre quest’ultimo può ottenere ossigeno e prodotti metabolici dalla fotosintesi dell’alga. Il complesso sistema ambientale della barriera corallina ha svariate funzioni nella natura marina.

Le barriere, infatti, sono un luogo ideale per la nascita e per la crescita degli avannotti (cioè i giovani pesci prima del periodo adulto), che costituiranno le popolazioni di pesci adulti negli oceani di tutto il mondo.

Nel Parco Marino di Watamu si trovano diverse zone interessanti da esplorare. Qui la barriera si trova vicino alla costa e offre pertanto giardini di corallo poco profondi. La struttura corallina offre una sorprendente varietà di habitat per piante e animali. Moltissimi sono gli animali erbivori che si nutrono dei vegetali presenti sulla barriera: ricci di mare, crostacei, molluschi e varie specie di pesci. Ad esempio i pesci pappagallo (così chiamati dalla bocca robusta a forma di becco), e i pesci chirurgo (per la presenza di una lamella sulla coda tagliente come un bisturi) sono i principali erbivori.

 

La barriera esterna è caratterizzata da pareti a strapiombo e dalla presenza di grandi coralli cervello che attraggono costantemente un’abbondante fauna marina.